giovedì 26 marzo 2009

Parole, parole, parole...

Roma, 26 mar. (Adnkronos/Ign)
Link: http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=3.0.3144617098
Stralcio della news:

''Ci sono troppe procedure. Dobbiamo ammodernare lo Stato perché siamo indietro. Lo è anche il Parlamento. Adesso sei lì con due dita ad approvare tutto il giorno emendamenti che non conosci, di cui non si sa nulla''. Da Acerra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tornato ad evidenziare la necessità di riforme dei regolamenti parlamentari. ''Quando ho fatto il paradosso del capogruppo che vota per tutti - ricorda il premier parlando con i cronisti - era per dire che gli altri sono veramente lì non per partecipare ma per fare numero''.
..... cut.....
Immediata la replica del presidente della Camera, Gianfranco Fini: ''La democrazia parlamentare ha procedure e regole precise che devono essere rispettate da tutti, in primis dal capo del governo. Si possono certo cambiare ma non irridere''.
..... cut.....
Ma il Cavaliere dice di cadere dalle nuvole. ''Non riesco a capire in quale modo possano essere stati stravolti i miei ragionamenti sulla necessità, da tutti condivisa - rimarca il Cavaliere - di riformare i regolamenti parlamentari. Sanno tutti che la mia posizione non è mai cambiata. Gli emendamenti dovrebbero essere discussi e approvati in Commissione, mentre nell'Aula si dovrebbero effettuare la discussione e il voto finale su ogni legge, come accade in altri Paesi''.
..... cut.....


Quante volte è già successo che il nostro Premier facesse dichiarazioni che poi smentiva poco dopo invocando "fraintendimenti"?
Quante persone così poco intelligenti esistono che capiscono sempre male ciò che dice Berlusconi?
Ora stiamo parlando di Fini, il Presidente della Camera, la terza istituzione dello Stato... politico al quale si possono imputare molte cose, ma NON la mancanza di intelligenza.

Le parole sono diventate sempre meno importanti.
Una volta (non troppo tempo fa) la "parola" era un sacro vincolo, più forte di qualsiasi contratto firmato. Persino la religione Cristiana (e non solo quella) mette la "parola" ai vertici del rapporto umano-Divino (In principio era il Verbo...).

Io penso che occupare una carica importante, non parliamo poi della massima carica (esecutiva) dello stato vada di pari passo con un'assunzione di responsabilità che sono diverse da quelle del comune cittadino.
Onore e oneri, insomma, e questi oneri prevedono che la mia vita, i miei comportamenti, soprattutto durante le occasioni "ufficiali" debbano rispondere ad esigenze di estrema "correttezza" perché in quel momento io sto rappresentando il Paese.
Se sono Premier, nei momenti pubblici la mia faccia, quello che faccio e quello che dico, non lo dico a titolo personale, ma rappresento il Paese, ovvero: coloro che mi hanno votato in primis, e tutti gli altri di conseguenza, perché in quei momenti io sono il capo di stato di TUTTI gli italiani.

Poco importa se io cittadino ho votato o no chi è al governo. Nel momento che qualcuno si siede a governare rappresenta anche me. E se dice stupidaggini offende anche me.
Questa è la democrazia o, almeno, dovrebbe esserla...

lunedì 23 marzo 2009

Che fine ha fatto...

Il 1500 è un anno importante per la musica: a Firenze nasce la Camerata dei Bardi.

Grazie alla spinta culturale del Rinascimento, alcuni dotti nobili presero a riunirsi (a Firenze. appunto) e a discutere di musica, letteratura scienza ed arti.
Bardi è il nome del Conte che ospitava questi appassionati d'arte e nome non sarebbe stato meglio azzeccato, dato che il "Bardo" era il componente di una delle tre caste sacerdotali dei celti, ovvero colui che poetava e musicava.
Uno degli scopi delle riunioni della Camerata era il tentativo di ricreare i fasti del teatro greco drammatico.
Il risultato fu che si tracciarono le linee di quello che poi gli stessi "Bardi" chiamarono "Recitar cantando": uno stile che cadenzava con la musica il parlato.
Era nato il teatro musicale da cui poi sarebbe discesa l'opera lirica.
E l'opera poggia le sue fondamenta sull'italia: da Monteverdi a Metastasio, da Piccini a Cherubini, a Bellini, Donizzetti, Rossini, Verdi e Puccini, solo per citare i principali.

La scuola musicale italiana rimarrà nei secoli una tappa fondamentale per qualsiasi musicista intraprendesse lo studio dell'arte della composizione.

Fa un po' effetto constatare che in Italia come in nessun'altra nazione al mondo (escludendo il "terzo" mondo), i teatri stabili siano pochi, la maggior parte dei quali indebitati o commissariati e quindi a rischio di chiusura.
E' triste vedere che la musica viene insegnata in modo purtroppo carente ad ogni livello scolastico.
Proprio qui dove tutto è nato.
Beh, dopotutto nemo propheta in patria...

domenica 22 marzo 2009

Strano paese l'Italia...

Da sempre la Destra (politica, s'intende) è sempre stata associata a termini come "conservatrice", "reazionaria" cioè indicata come quella parte del Paese che era ostile ai cambiamenti, e, se vogliamo, rigida nei suoi propositi di gestione della res publica.
Ricordo scontri epocali fra giovani cosiddetti "rivoluzionari" o gruppi di anarchici e polizia o, più semplicemente, gruppi di persone facenti parte di fazioni avverse al concetto di "rivoluzione" nel suo senso lettera e cioè "cambiamento" (cito da www.sapere.it rivoluzione = fig. tutto ciò che provoca rinnovamenti, mutamenti radicali).
Quindi, se tanto mi dà tanto, il concetto di libertà è molto distante dal concetto di conservazione. Faccio un esempio: per esprimere la mia libertà di espressione, devo percorrere le strade che desidero percorrere per esprimermi e queste strade possono essere uguali o diverse da quelle tradizionalmente percorse.
Questo in un ambito "conservatore" è praticamente impossibile.
Infatti per anni nei Conservatori, ovvero nei luoghi ove ufficialmente si studia la musica, per anni osare percorre strade diverse dal repertorio "classica" (esempio il Jazz o la musica cosiddetta "leggera") è stato osteggiato, deriso e, a volte, impedito drasticamente mediante sospensioni ed espulsioni. Cioè era impossibile esprimere la propria libertà artistica se questa cozzava contro le idee conservatrici di chi comandava: gli insegnanti.
Qui in Italia, però, la destra si chiama Popolo delle Libertà... ed è proprio qui che l'Italia diventa quello che io chiamo "uno strano paese".
E' un paese infatti dove le parole vengono usate come più fa comodo, senza che nessuno si prenda la briga di analizzarle per capire qual'è il loro vero significato...

Siamo insomma un paese che non verifica mai se nella bottiglia c'è quello che dice l'etichetta ;-)

sabato 21 marzo 2009

Avete mai...

Questo è il primo post della serie "Avete mai..."
Cioè, ogni tanto a me capita di fare delle riflessioni un po' insolite. E siccome non ritengo di essere "specie unica " c'è la possibilità che anche a qualcun altro succeda la stessa cosa!

Ogni tanto mi capita di pensare al mondo che mi circonda: la strada, i palazzi eccetera e a pensare a tutta la gente che in quel momento sta vivendo la sua vita intorno a me.
Allora è come se mi allontanassi dalla scena, una specie di "carrellata cinematografica" all'indietro e cerco di immaginare la moltitudine di persone che interagisce in quel momento l'un con l'altra.
Ad esempio all'interno di ogni appartamento su ogni piano del palazzo dove abito. Ognuna con i suoi pensieri, le sue convinzioni, i suoi modi di fare e di esistere e quello che in quel momento sta facendo. Sta parlando, urlando, facendo l'amore, piangendo o è semplicemente sola.
Provate ad immaginare ogni piano di un condominio di 10 piani, ogni appartamento e provate a visualizzare contemporaneamente tutta questa gente come se i muri del palazzo non esistessero...
Provate solo ad immaginare una cosa del genere estesa alla vostra città, alla nazione e così via.
Ogni tanto estendo la visualizzazione a ogni possibile forma di vita (vegetale, animale, insetti compresi). Una moltitudine immensa.
Poi restringo il campo e penso a me stesso come a un agglomerato di forme di vita che collaborano per mantenermi in vita, perché ciascuna cellula del mo corpo coopera per il bene di tutto l'organismo...

Ecco a volte pensare questo mi aiuta a rendermi conto di cosa sono io e di qual'è il mio vero posto in questo piano di esistenza.

E contemporaneamente mi trovo a ragionare sulla meravigliosa, incredibile, straordinarietà di questo mondo